“L’inquinamento atmosferico è un assassino invisibile e dobbiamo intensificare gli sforzi per affrontarne le cause. In termini di inquinamento atmosferico, le emissioni del trasporto su strada sono spesso più dannose di quelle provenienti da altre fonti, in quanto si originano a livello del suolo e tendono a verificarsi nelle città, vicino alle persone. Per questo motivo è molto importante che l’Europa raddoppi i propri sforzi per ridurre le emissioni causate dai trasporti, dall’energia e dall’agricoltura e investire per rendere questi settori più puliti e più sostenibili. Affrontare tali settori in modo integrato può comportare evidenti vantaggi sia per la qualità dell’aria sia per il clima e contribuire a migliorare la nostra salute e il nostro benessere.”                                                        Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’AEA,

Bisogna partire dalle parole del direttore esecutivo dell’Agenzia Europea dell’Ambiente per ricordarci e prendere piena consapevolezza del fatto che viviamo in una delle aree più inquinate d’europa: secondo l’ultimo rapporto stilato dall’agenzia europea, l’inquinamento atmosferico è la causa di circa 84.300 morti premature ogni anno in Italia.

Sotto osservazione sono in particolare i valori di 3 indicatori: le polveri sottili (PM 2,5 e PM10), il biossido di azoto e l’ozono. Secondo il rapporto circa 3.900.000 cittadini europei abitano in zone nelle quali i valori limiti dei principali inquinanti dell’aria vengono sforati per tutti e tre i parametri sopra richiamati contemporaneamente e regolarmente: di questi 3.700.000  cittadini, pari al 95% del totale, risiede nel nord Italia, e in particolare nelle aree urbane lungo la pianura padana (rielaborazione dati: ansa Bruxelles – ndr). Di seguito alcune immagini, tratte dal rapporto, sull’entità e la diffusione su scala europea dei principali inquinanti.

SomoPM 2 5

PM10

Concentrazione di ozono

Annual NO2 2016

Vedi qui il rapporto completo Air Quality in Europe – 2018 report

Sempre il rapporto dimostra come il trasporto su strada è una delle principali fonti di inquinamento atmosferico seguito da attività agricole, produzione di energia, attività  industriali, e abitazioni. 

Ricordiamo che lo scorso maggio la Commissione Europea ha deferito alla Corte di Giustizia dell’Unione Eurpea l’Italia per aver sforato i valori limiti del particolato PM10 e per non aver presentato adeguati piani anti smog.

E’ dalla consapevolezza di questi dati allarmanti che legambiente chiede da anni con forza interventi coordinati a tutti i livelli – nazionale, regionale, provinciale, metropolitano, comunale – per invertire con politiche efficaci, omogenee e coordinate lo stato delle cose.

Ad esempio migliorando  l’accordo padano, che è carente quando impone i blocchi solo ai comuni sopra i 30.000 abitanti, lasciando libertà di operare ai  comuni delle cinture urbane, che riescono così a evitare di applicare l’accordo o applicarlo formalmente ma con eccezioni e deroghe che di fatto lo vanificano; chiedendo in tutte le sedi istituzionali il potenziamento del trasporto pubblico, a livello locale e su scala metropolitana: nella nostra area, ad esempio,  attraverso il completamento del SMFR Veneto, l’aumento delle linee e della frequenza di bus urbani ed extraurbani; il completamento e la messa in sicurezza della rete delle ciclabili realizzando la bicipolitana cittadina raccordata alle vie ciclabili dei comuni della cintura; attraverso l’istituzione del parco agro paesaggistico metropolitano per favorire la crescita di una agricoltura di prossimità e di qualità.

Ma questi sono solo alcuni esempi tra i tanti fronti sui quali chiediamo attenzione da parte dei pubblici amministratori per un confronto costruttivo che porti a soluzioni efficaci e condivise verso un’Italia del “buon ecosistema urbano”.

Intendiamo con questa formula l’Italia che fa: che fa bene e spende bene le sue risorse, che si evolve e pianifica le trasformazioni future, che non s’accontenta dello scenario contemporaneo, che in uno o più ambiti produce ottime performance o raggiunge l’eccellenza.

 

È questa l’Italia raccontata dal dossier Ecosistema Urbano, l’annuale rapporto di Legambiente, giunto alla venticinquesima edizione, realizzato con il contributo scientifico di Ambiente Italia, la collaborazione editoriale de Il Sole 24 ore e con un contributo di Ispra sui corpi idrici.

ecosistema-urbano-2018

Best practices – vedi qui le migliori pratiche adottate dalle città italiane best practices

Vedi qui la top 20 delle città più green d’Italia secondo i 17 parametri analizzati dal dossier

Scarica qui il dossier completo Ecosistema Urbano 2018