La sentenza Eternit dei giorni scorsi (reato estinto per intervenuta prescrizione) è un verdetto che si ripete spesso nei più importanti processi penali italiani riguardanti reati e disastri ambientali (ricordiamo il petrolchimico di Marghera per citare un caso eclatante a noi più vicino)
“Disastri impuniti: la mappa dell’Italia ferita e bloccata dagli ecocriminali e dalla giustizia negata” è il dossier-denuncia di Legambiente che ricostruisce la mappa, da nord a sud, di importanti casi processuali su reati ambientali, 17 dei quali già prescritti, e di tanti altri che rischiano la stessa sorte. 
A questi si aggiungono tutti quei processi che si concludono con l’assoluzione perché “il fatto non sussiste come reato”, come accade per delitti di inquinamento o di specifico disastro ambientale perché non inseriti nel codice penale. 
Il dossier, accanto alla denuncia, vuole proprio sollecitare l’approvazione definitiva del Ddl sui reati ambientali, un provvedimento che permetterebbe di rafforzare l’azione penale in ambito ambientale, rendendo più efficace il contrasto alle illegalità e alle ecomafie, e adeguando l’attuale codice penale che non prevede ecoreati come l’inquinamento o il disastro ambientale