Le proposte di Legambiente alla legge di bilancio 2019 per rilanciare economia, occupazione e vera crescita a partire dalla tutela delle risorse naturali.

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Non c’è più tempo da perdere, l’emergenza climatica impone un cambiamento di passo. Serve solo lo volontà e il coraggio di mettere in atto misure concrete in questa direzione, disincentivando le rendite a danno dell’ambiente che impediscono una corretta gestione delle risorse naturali e dei beni comuni. A partire dalla prossima legge di bilancio.

È questa la la sfida che Legambiente lancia al Governo presentando un pacchetto di 30 proposte per la Legge di Stabilità 2019, a parità di gettito per lo Stato, e che riguardano quattro settori principali di intervento: concessioni, cambiamenti climatici, fiscalità, rilancio degli investimenti utili.

Leggi qui le 30 proposte nel dettaglio.

Gli interventi promossi  sono facilmente realizzabili, consentirebbero di generare effetti già a partire del 2019, senza creare debito o determinare un aumento della tassazione e senza aprire un nuovo fronte di scontro con l’Europa per realizzarle. Potrebbero produrre un investimento per 1 miliardo di euro in innovazione e riqualificazione ambientale, urbana, territoriale e permetterebbero di cancellare evidenti ingiustizie e rendite in campo ambientale. A ciò si deve aggiungere una grande riforma della fiscalità per l’ambiente, spostando il peso della tassazione dal lavoro al consumo di risorse ambientali, in pratica tanto inquini tanto paghi, scommettendo sull’economia circolare, le fonti rinnovabili e su innovazioni capaci di ridurre emissioni di gas serra. In questo modo si possono orientare almeno 10 miliardi di euro di entrate fiscali verso l’innovazione ambientale e il lavoro.

Se poi si guarda nel grande bilancio dello Stato italiano si scopre che le risorse ci sono, ma bisogna finalmente avere il coraggio di aggredire le rendite a danno dell’ambiente che impediscono una corretta gestione delle risorse naturali e dei beni comuni, gli enormi sprechi, le scelte infrastrutturali sbagliate. E se si aggiunge quanto si può recuperare da evasione fiscale, sprechi della pubblica amministrazione, investimenti in infrastrutture inutili si comprende come non esistano scuse per rilanciare investimenti virtuosi in campo ambientale capaci di creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro.

Per questo Legambiente lancia un appello all’Esecutivo del Cambiamento e al Parlamento, affinché l’ambiente, tema che preoccupa sempre di più i cittadini, torni a trovare il giusto spazio all’interno del dibattito politico e non solo durante le periodiche emergenze.

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